smart working

Pro e contro dello smart working

Quello che è accaduto negli ultimi mesi in Italia, così come nel resto del mondo, ha rivoluzionato completamente le abitudini ed in modo diretto anche la quotidianità dei cittadini. La pandemia di Coronavirus ha causato una situazione di emergenza, per contrastare la quale lo Stato altro non ha potuto fare se non indire un periodo di quarantena.

Nel corso delle ultime settimane quindi tutti gli aspetti della vita della popolazione sono stati trasformati: tra gli altri, anche quello lavorativo. Al di là di quelle attività assolutamente necessarie alla sopravvivenza dei cittadini stessi (come per esempio alimentari e supermercati), delle farmacie e di poche altre eccezioni, tutti i luoghi di lavoro hanno dovuto restare chiusi.

Questo ha significato nella pratica, per tutte quelle aziende che ne avevano la possibilità, un passaggio allo smart working. Il così detto lavoro telematico, o lavoro a distanza: in sostanza la possibilità (divenuta poi obbligo) per i dipendenti di lavorare da casa anziché recarsi sul posto di lavoro. Ma quali sono le principali differenze tra lo smart working e la normale routine lavorativa? Quali i pro e quali i contro?

Smart working: i lati positivi

Cominciamo questa disamina da quelli che sono gli aspetti positivi di questa modalità di lavoro piuttosto particolare o quantomeno inusuale: va precisato che questo vale per la maggior parte della popolazione, ma non per tutti. Esistono infatti parecchie attività, che negli ultimi anni si sono moltiplicate fino a costituire una buona fetta della popolazione, che invece prevedono il lavoro da casa come maniera abituale. D’altronde gli unici strumenti necessari, in questi casi specifici, sono un computer ed una connessione stabile.

Ad ogni modo si possono citare come aspetti positivi alcuni vantaggi che derivano dal trovarsi a lavorare nello stesso ambiente nel quale si vive: al primo posto ci sono certamente le tempistiche di movimento tra i due luoghi, ovvero il tempo normalmente impiegato per il trasferimento. Se nella ordinaria quotidianità siamo abituati a doverci spostare ed impiegare magari anche un’ora in alcuni casi per raggiungere il luogo di lavoro, è chiaro che svegliarsi e poter lavorare direttamente dalla stanza a fianco rappresenta un bel vantaggio in termini di comodità e di tempo risparmiato.

Non si può inoltre prescindere, collegandoci all’aspetto dei movimenti, da due ulteriori considerazioni: che sia guidando il nostro mezzo di locomozione o utilizzando i servizi di trasporto pubblico, muoversi ogni giorno da casa a lavoro e viceversa comporta una spesa non indifferente al termine dell’anno. In benzina o abbonamenti. Una spesa che viene dallo smart working completamente tagliata e rimossa.

Uno sguardo anche all’ambiente: non percorrere il suddetto tragitto ogni giorno non può che fare bene al pianeta dal punto di vista dell’inquinamento. Un cambiamento radicale e di fortissimo impatto. Infine, lavorare da casa ci permette in teoria di gestirci al meglio i nostri impegni e dunque la giornata in generale.

Tutti gli aspetti negativi

Partiamo proprio dall’ultima frase: abbiamo precisato “in teoria” perché a livello pratico non è proprio così. Lavorare da casa è un po’ un sinonimo di essere, volenti o nolenti, sempre disponibili: a qualsiasi ora ed in qualsiasi momento. Se per esempio c’è uno specifico lavoro da terminare e lo si sta eseguendo a casa, si finisce per portarlo a compimento tendenzialmente anche oltre l’orario di lavoro.

Questo può comportare un utilizzo ancora più accentuato di dispositivi quali il computer, magari nemmeno attrezzati come quelli presenti in ufficio, che ha conseguenze di certo non positive: dai danni agli occhi ai problemi alla schiena, la lista è lunga. Dall’altra parte, è vero che in casa è possibile gestirsi al meglio i lavori, ma molto dipende anche dal carattere personale: vivere ogni giorno nella solitudine, senza potersi svagare nemmeno un minimo con i colleghi al proprio fianco, può in alcuni casi essere percepito come un vero e proprio isolamento.