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Ginseng: cos’è, i suoi benefici e le controindicazioni

Se ne parla da anni e tutti lo conoscono di nome, ma quali sono le sue origini, quali i benefici e le controindicazioni che riguardano il ginseng? In questo articolo scopriamo tutto a riguardo!

Cos’è il ginseng

Con il termine ginseng vengono indicate diverse specie che appartengono tute alla famiglia delle Araliaceae, da cui viene ricavata una droga utilizzata sin dall’antichità nella medicina tipica cinese. Proprio da una parola cinese, ossia “rensheng”, che in italiano vuol dire “uomo” deriva il nome ginseng, perché la radice di queste piante ricorda vagamente una struttura antropomorfa.

In passato, il ginseng è stato utilizzato come rimedio contro l’invecchiamento, per curare vari disturbi gastrointestinali, ma anche con funzione afrodisiaca e rivitalizzante. Nel corso del tempo, questa sostanza ha avuto sempre più successo nel mercato occidentale, infatti si trova in molti complementi alimentari che vengono consigliati ad anziani, sportivi e persone convalescenti, facendo del ginseng uno dei prodotti erboristici più utilizzati in tutto il mondo.

Come abbiamo accennato prima, al giorno d’oggi conosciamo ben 11 specie di ginseng, che vengono categorizzate in base al loro luogo di origine. Tra le più rinomate e utilizzate spiccano alcune specie originarie dei paesi asiatici (Cina, Nelpal, Imalaia orientale), in America e in Siberia.

Le proprietà e i benefici del ginseng

Il ginseng è noto per le sue virtù, dovute ovviamente ad alcuni attivi che si trovano nelle sue radici. Questa pianta, contiene diverse vitamine in buona percentuale, oli essenziali e polisaccaridi, oltre ad altri principi attivi come i ginsenosidi e la gintonina. Fa eccezione il ginseng siberiano che non contiene ginsenosidi, ma presenta invece eleuterosidi.

Per quanto riguarda i benefici attribuibili al ginseng, non sono ancora state confermate da studi scientifici le proprietà afrodisiache, ma sono state condotte ulteriori ricerche per scoprirne le proprietà curative. Queste ultime sono molteplici, anche se vengono considerate principalmente in Oriente, e permettono di curare diverse malattie e alcuni disagi fisici, come il diabete mellito di tipo 2, l’ipotensione, l’insonnia, la gastrite, le sensazioni di affaticamento e di stress eccessivo.

Oltre ai benefici sopra elencati, il ginseng viene considerato in grado di avere un effetto benefico anche in altri ambiti, ma non sempre queste credenze sono giustificate da evidenze scientifiche. Tra i presunti campi in cui potrebbe aiutare il ginseng vediamo le sue proprietà antiossidanti, la loro funzione di antipiretici, come probiotici, antiinfiammatori e di aiuto contro il cancro. Inoltre, sembra alleviare i sintomi della menopausa e aiutare a migliorare la propria memoria, ma anche a proteggere dalle radiazioni.

Ginseng e le controindicazioni

Come ogni sostanza esistente, anche il ginseng è conosciuto per presentare alcune controindicazioni, dovute agli effetti collaterali che possono presentarsi con il suo utilizzo. Ad esempio, se assunto in maniera sistematica il ginseng potrebbe portare a disturbi digestivi o nervosi, ma i primi sono collegati solamente all’ingestione di dosi elevate di ginseng (si parla di 15 grammi di estratto secco), molto difficili da raggiungere.

Tuttavia, il ginseng è considerato una delle sostanze più sicure da assumere e gli effetti negativi sono davvero minimi se viene utilizzato per un breve periodo di tempo. Oltre agli effetti collaterali appena visti, l’assunzione di ginseng è da controllare anche in caso si stiano assumendo alcuni farmaci: in caso si stia facendo una cura con fenelzina, warfarin, gleevec, alcuni anticonvulsionanti, certi ipoglicemizzanti per via orale, ormoni o caffeina.

Inoltre, esistono delle categorie di persone che dovrebbe evitare di assumere il ginseng, anche in minime dosi: prima di tutto coloro che soffrono di ipertensione, ma anche le persone soggette ad emorragie e, in dosi elevate, le donne in gravidanza o che allattano al seno.

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